Sinonimi:

Nomi comuni: Carlina bianca

Nomi regionali: Jerbe da plòe

Famiglia: Asteraceae/Compositae

Habitus e forma di crescita: erbaceo perenne

Forma biologica: emicriptofita rosolata

Descrizione

Dimensioni: 4-10 cm

Radice: secondaria a partire dal rizoma

Fusto ipogeo: rizoma ingrossato, legnoso non orizzontale

Fusto epigeo: quasi nullo

Foglie: picciolate in rosetta basale, glabre, con lamina coriacea spatolata lunga 10-20 (35) cm, pennatosette con 6-8 coppie di segmenti larghi, lobati (base 6-15 mm) e spinosi

Infiorescenza: capolino unico, diametro di 3-5 cm, (con le foglie involucrali fino a 12) involucro cilindrico, foglie involucrali lineari spinose, squame raggianti bianco-avorio, venate di scuro sul dorso (2-3 cm)

Fiori: tutti ermafroditi tubulosi con corolla purpurea, cilindrica di 1,2-1,5 cm

Frutto: acheni con pappo piumoso

Distribuzione

Distribuzione regionale: discontinuo nelle Dolomiti Pesarine, Carnia e Valli di Moggio

Distribuzione altitudinale (metri s.l.m.): 0-2100 (2600)

Geoelemento: europeo

Ambiente caratteristico: pascoli e prati montani

Fioritura: da giugno a settembre

Note vegetazionali

Pianta preferenzialmente acidofila, diffusa nei pascoli e prati montani magri, ambienti rocciosi fino al piano alpino.

Note generali

Si confonde spesso con la specie Cirsium acaule (L.) Scop., da cui si distingue per alcuni caratteri vegetativi. I ricettacoli prima della fioritura sono commestibili e chiamati, nelle Alpi, "pane dei cacciatori". Molto simile a Carlina acaulis subsp. simplex, qust'ultima si distingue per avere fusto elevato (fino a 30 cm), lobi fogliari stretti e con segmenti terminanti in spine con larghezza basale di 2-6 mm. Secondo alcuni autori tale caratteristica non ha significato tassonomico.

Altro

Informazioni sulla famiglia dall'NCBI Taxonomy Browser e bibliografiche dall'International Plant Name Index; immagini dalla galleria fotografica del Dipartimento di Biologia dell'università di Trieste.