Sinonimi: Aconitum vulparia auct. non Rchb., Aconitum lycoctonum L. em. Koelle subsp. vulparia auct. non Rchb.

Nomi comuni: Aconito strozzalupo, Vulparia

Nomi regionali:

Famiglia: Ranunculaceae

Habitus e forma di crescita: erbaceo perenne

Forma biologica: emicriptofita scaposa

Descrizione

Dimensioni: (40) 80-120 (150) cm

Radice: radici secondarie da rizoma

Fusto ipogeo: rizoma fibroso

Fusto epigeo: ascendente, cilindrico, pubescente

Foglie: 5 (7)-plamate, profondamente partite (10-20 cm), elementi rombici, con elemento centrale inciso per meno del 20% della lunghezza della lamina

Infiorescenza: pannocchia (racemo di racemi) ramosa

Fiori: calice corollino, zigomorfo pentamero (elmo) di colore giallo pallido (20-30 mm); peduncoli lunghi almeno quanto i fiori, con peli pantenti ghiandolosi

Frutto: aggregato di follicoli

Distribuzione

Distribuzione regionale: zone collinari, Alpi e Prealpi, nel Carso triestino

Distribuzione altitudinale (metri s.l.m.): 100-1800

Geoelemento: europeo-montano

Ambiente caratteristico: faggete

Fioritura: da giugno a agosto

Note vegetazionali

Specie comune; indifferente al substrato, ma preferenzialmente basifila, umifila. Cresce dal piano collinare nei boschi misti, margini e orli, fino ai megaforbieti alpini.

Note generali

A. lycoctonum presenta una seconda sottospecie: A. lycoctonum subsp. pauciflorum, endemica dell'Austria. Confusione con A. lupicida e A. ranunculifolium che si distinguono per avere l'incisione dell'elemento fogliare centrale superiore al 20% della lunghezza della lamina e peduncoli fiorali minori dei fiori, con peli eretti non ghiandolosi. Pianta velenosa.

Altro

Informazioni sulla famiglia dall'NCBI Taxonomy Browser e bibliografiche dall'International Plant Name Index; immagini dalla galleria fotografica del Dipartimento di Biologia dell'università di Trieste.

Scheda a cura di Valentino Casolo