Sinonimi: Senecio barbareifolius Wimm. & Grab., Senecio aquaticus Hill subsp. barbareifolius (Wimm. & Grab.) Walters, Senecio borysthenicus (DC.) Stankov subsp. barbareifolius (Wimm. & Grab.) Walters

Nomi comuni: Senecio di fossi

Nomi regionali:

Famiglia: Asteraceae/Compositae

Habitus e forma di crescita: erbaceo perenne

Forma biologica: emicriptofita bienne

Descrizione

Dimensioni: 10-80 cm

Radice: corto fittone con grosse radici secondarie

Fusto ipogeo: assente

Fusto epigeo: eretto, striato, corimboso, con rami centrali alti come i laterali

Foglie: foglie basali pennatosette con elemento centrale maggiore ellittico e 2-4 segmenti per lato (5-11 mm); le cauline pennato-partite a contorno lanceolato (30-50 mm), inserzione degli elementi a 90°

Infiorescenza: cima con numerosi capolini (20-25 mm) eretti

Fiori: fiori gialli, zigomorfi ligulati al margine, tubulosi al centro

Frutto: achenio; quelli centrali sub-glabri

Distribuzione

Distribuzione regionale: da verificare (probabilmente distribuito in tutta la pianura e fondovalle alpini)

Distribuzione altitudinale (metri s.l.m.): 0-1500

Geoelemento: eurimediterraneo

Ambiente caratteristico: prati fertili e concimati

Fioritura: da giugno a ottobre

Note vegetazionali

Specie tendenzialmente acidofila, sub-igrofila, si distribuisce dal piano collinare a quello montano in zone periodicamente inondate, rive dei corsi d'acqua, prati e boscaglie umide. Si comporta anche da emicriptofita perenne.

Note generali

Molto simile a Senecio erraticus subsp. erraticus, tendenzialmente più termofilo. Si distingue per i capolini minori (max 2 cm), acheni centrali pelosi e il corimbo con rami laterali maggiori di quelli centrali. La distinzione dei S. erraticus in due sottospecie è comunque in discussione. Confusione con S. aquaticus che si distinque per avere gli elementi fogliari inseriti sulla nervatura principale a angolo acuto verso l'alto.

Altro

Informazioni sulla famiglia dall'NCBI Taxonomy Browser e bibliografiche dall'International Plant Name Index; immagini dalla galleria fotografica del Dipartimento di Biologia dell'università di Trieste.

Scheda a cura di Valentino Casolo