Trifolium hybridum L. subsp. hybridum
Sinonimi: Trifolium fistulosum Gilib. nom. inv.; Trifolium hybridum L. subsp. fistulosum (Gilib.) Rouy & Foucaud
Nomi comuni: Trifoglio ibrido
Nomi regionali: tràfoi
Famiglia: Fabaceae/Papilionaceae/Leguminosae
Habitus e forma di crescita: erbaceo perenne
Forma biologica: emicriptofita cespitosa
Descrizione
Dimensioni: 10-20 (40) cm
Radice: secondarie da stolone
Fusto ipogeo: assente
Fusto epigeo: ascendente-eretto, con radici avventizie ai nodi
Foglie: composte trifogliate, picciolate, stipole con appendice filiforme, segmenti obovati e sub-rotondi (8-15 x 15-22 mm), 20 nervature laterali, margine seghettato; il segmento centrale sessile
Infiorescenza: capolino sferico (2-2,5 cm) isolato su scapo fiorale eretto lungo
Fiori: fiore peduncolato ermafrodita, dialipetalo zigomorfo (7-12 mm); calice gamosepalo con tubo a 5-6 nervi; petali 5 bianco-rosei, alla fine bruni e persistenti dopo l'antesi
Frutto: legume allungato
Distribuzione
Distribuzione regionale: in quasi tutta la regione
Distribuzione altitudinale (metri s.l.m.): 0-2000
Geoelemento: europeo
Ambiente caratteristico: prati fertili e concimati
Fioritura: da maggio a agosto
Note vegetazionali
Pianta nitrofila, vegeta nei terreni umidi e compatti, coltivata e sporadicamente subspontanea nei prati e pascoli mesofili e igrofili, in zone ruderali e negli incolti, infestante di coltivi.
Note generali
Coltivata nel Nord Italia come foraggera. La sottospecie subsp. elegans, non presente in Regione, si distingue per possedere fusti prostrati, segmenti fogliari con 40 nervi circa e capolini di dimensioni minori.
Altro
Informazioni sulla famiglia dall'NCBI Taxonomy Browser e bibliografiche dall'International Plant Name Index; immagini dalla galleria fotografica del Dipartimento di Biologia dell'università di Trieste.